Three Second Kiss : One Friday Party [2013]



I Three Second Kiss sono ormai diventati un'icona del post punk all'italiana, i degni eredi geometrici di band simbolo della scena math / no-fi nazionale e estera come Shellac e U.S. Maple, ma molto meno anni '90. Rappresentano, assieme agli Uzeda, una delle più concrete e valide realtà che l'underground nazionale ha saputo sfornare e far crescere negli anni. Nati a Bologna nel 1996, hanno all'attivo sei dischi - due dei quali registrati da Steve Albini, "Music out of Music" 2003, "Long Distance" 2008 e uno da Ian Burgess, produttore di Shellac e Jowbox and Cows - e alle spalle chilometri macinati in Europa e tre tour negli States (di cui uno con i June of 44 nel 2000 e uno con gli Shellac nel 2009). Se poi ci aggiungiamo anche che nel 2002 sono stati la prima band italiana ad essere invitata al super All Tomorrow's Parties (ATP) e che poi hanno bissato l'esperienza nell'anno appena concluso, allora c'è di che levarsi il cappello. Ma il curriculum è una cosa e la musica è un'altra. Per fortuna il loro ultimo lavoro Tastyville è un gioiellino per i cultori del genere: una perfetta orchestrazione di tempi dispari e schizofrenia, amalgamati coerentemente in una miscela di atmosfere cupe, voci stanche e richiami jazz acidi. L'occasione migliore per goderseli dalle nostre parti si presenta vnerdì 18 gennaio, all' Exfila in occasione di una delle serate gestite da SOTTOSUONO, rassegna live curata da fromSCRATCH records e Jena Booking che si è distinta sicuramente per aver portato a Firenze alcune tra le migliori realtà che l'underground musicale (quello vero) ha da offrire. Il costo è di 5 € con tessera ARCI, appunto per permettere ai ragazzi che curano l'evento di far suonare e continuare a far venire questi bei grupponi. La serata sarà aperta dal live di Trees Of Mint, progetto tutto electric guitar e loop machine di Francesco Serra, booking Trovarobato.
Come al solito, ecco qui una piccola intervista a Sacha Tilotta (batterista dei TSK) per conoscersi meglio e levarsi qualche curiosità.
Buona lettura e buon ascolto!


Partiamo subito dall'esperienza ATP, nel 2002 eravate in lista insieme a gente tipo Bonnie Prince Billy, Shellac, Breeders, Smog, Shannon Wright e Shipping News. com'è stato salire su quel palco per la prima volta? In questo 2012 appena passato siete anche stati invitati dagli Shellac a tornare, ancora in compagnia di tanta bella gente (Mission of Burma, the Ex, Wire...), cos'è cambiato rispetto all'edizione precedente? Sia a livello di festival che umano...


L'ATP è un festival unico nel suo genere... non esiste nel mondo un'altro festival così...dove la dimensione "ludica" del posto (un ex luogo per le vacanze di famiglia degli anni 70) si fonde con una moltitudine di ragazzi appassionati di musica provenienti da tutto il mondo. La magia che si sviluppa lì e' unica: si crea una perfetta interconnessione tra i musicisti e il pubblico, esmpio: poiché non esistono backstage e quando devi fumare una sigaretta, tu musicista la fumi fuori con tutti gli altri... si creano quindi dei siparietti e degli scambi niente male...anche il fatto meraviglioso di dormire nella stessa area (ognuno ha a disposizione un bungalow) ti espone a vivere esperienze fantastiche... tipo non so... party in camera tra musicisti la notte...o fare colazione la mattina, preparando il caffé italiano a Shannon Wright...sono insomma esperienze che ti fanno dire ancora una volta di più "ecco il motivo per il quale adoro suonare"...scambio puro e semplice tra musica e vita.


Nel corso della vostra carriera musicale avete cambiato label più volte, fino ad approdare alla definitiva Africantape, com'è lavorare con Julien Fernandez e come è iniziato questo sodalizio?

Abbiamo iniziato a lavorare con Julien nel 2008, subito dopo aver ultimato Long Distance... cercavamo un'etichetta, e tra le varie labels che si erano mostrate interessate c'era anche l'African Tape, un etichetta in pratica allora non ancora nata, ma che poteva contare su Julien, una persona che ha fatto della musica la sua direzione vitale e che ci ha fatto subito un' ottima impressione dal punto di vista umano e professionale, soprattutto umano, fattore per noi quasi imprescindibile. Abbiamo Ovviamente rischiato allora a barcamenarci con un'etichetta neonata,considerando che avremmo potuto sceglierne di piu' blasonate e rodate tra quell che avevano chiesto il disco... ma ci siamo sentiti tutti sicuri di scegliere African Tape, per la voglia, il coraggio e la professionalita' mostrati da Julien; e devo dire che abbiamo avuto ragione. Poi una parola se permetti va anche alla nostra etichetta americana, la Sickroom, meravigliosa realtà di Chicago,che nella persona di Ryan, ci supporta e ci sopporta dall'altra parte dell' oceano.

Italia, Europa o Stati Uniti, fai la tua scelta e motivala.

Domanda delicata... ti dico... io personalmente suonerei anche all'inferno, nel senso che non mi importa, suonare davanti a 2000 persone,come nel caso dell'ATP o davanti a 30 come e' successo in qualche posto sperduto del Belgio... per me è sempre bello... se poi parliamo da un punto di vista del pubblico e dello scambio che intercorre tra band e ascoltatori, sicuramente in Europa, ma soprattutto in America, c'è sempre qualcosa in più...non ti so spiegare il perché, probabilmente è qualcosa che ha a che fare con il background culturale di un posto...forse più abituato a "scambiare" emozioni quando si tratta di musica.

Quando è stata l'ultima volta che avete suonato a Firenze e che ricordi ne hai?

L'ultima volta che ho suonato a Firenze con TSK è stato credo nel 2008-09...durante la promozione di Long Distance, al Viper...ho degli ottimi ricordi! Fu stata una bellissima serata e non vedo l'ora di tornare e di salire sul palco sempre caldo dell' Exfila!

Personalmente penso che Tastyville sia una delle migliori uscite dell'anno appena passato, cosa avete fatto durante i quattro anni che lo separano dall'ultima release targata 2008?

Abbiamo lavorato i campi! No beh dal 2008, anno dell'uscita di Long Distance ci siamo ovviamente preoccupati di promuovere il disco,f acendo 2 tour in Italia 2 in Europa ed uno negli Stati Uniti... abbiamo poi iniziato a comporre il disco nuovo che per lo più e stato realizzato negli ultimi sette mesi a cavallo tra il 2011 e il 2012 ... poi abbiamo iniziato a lavorare sulla produzione del disco, che e' culminata nella recording session di maggio 2012 e a seguire tutte le altre cosucce che servono ad un album per renderlo pronto e darlo alle stampe.

Le traccie cambiano spesso ritmo e "sentimenti", ma sembrano farlo comunque in maniera molto naturale e spontanea. Come sviluppate le vostre canzoni? Partite da jam/cazzeggi o c'è invece più pianificazione?

Innanzitutto ti ringrazio per quello che hai detto prima,  questo è un disco a cui teniamo molto, anche perché per certi versi è diverso rispetto alle nostre precedenti uscite... abbiamo voluto sperimentare di più rispetto ai nostri canoni assodati perché sentivamo l'esigenza di esprimere nuove cose.. .per noi la musica e la vita sono la stessa identica cosa... per cui è normale andare a vanti e cambiare attraverso le esperienze, belle e brutte, che ti capitano...e questo se sei un musicista sincero, nella tua musica traspare... i pezzi nascono come sempre da improvvisazioni, o idee che qualcuno porta in sala... idee che poi vengono masticate e digerite insieme, nell'obbiettivo di raggiungere una "visione" comune del pezzo...ecco se dovessi dire qualcosa a riguardo, direi che probabilmente è il nostro disco più "visionario" ...ci siamo tutti focalizzati naturalmente su delle immagini comuni, senza forzare, senza ragionarci sopra, ed erano immagini che tutti avevamo dentro, uguali, ma allo stesso tempo arricchite dalla sensibilità unica e personale di ognuno di noi. Anche per questo abbiamo scelto di registrarcelo e produrcelo da noi, perché sentivamo l'esigenza, anche in studio, di prenderci un po' più di tempo e sentire cosa il momento ci avrebbe suggerito di inserire... non so...un hammond anziché un coro o un sampler...cose alle quali sei magari costretto a rinunciare se in sala regia hai una persona che lavora per te e che non è molto propensa ad attendere le tue improvvisazioni del momento .

Come mai avete scelto come copertina "La Tigre e il Serpente" di Antonio Ligabue?

La proposta è stata mia...subito abbracciata dagli altri...quando abbiamo finito la stesura del disco...tutti e tre sentivamo (ma magari soltanto noi) delle forti componenti "africane"...e "caraibiche"... ci sembrava un disco dai colori forti...psichedelici, pur rimanendo comunque improntato alla nostra realtà...ebbene io sono un grande appassionato della pittura e dell'opera di Ligabue, e un giorno, mentre riguardavo delle riproduzioni dei suoi quadri, rimanendo davanti alla "Tigre e il Serpente", mi sono reso conto che non poteva che essere quella la copertina perfetta per Tastyville...un panorama di campagna emiliana (che poi e' anche il luogo in cui componiamo) in cui si staglia con prepotenza questa tigre...fuori dal suo habitat originale, con questo serpente che la avvinghia...mi sembrava una perfetta allegoria di questo disco...e poi anche la politica "artistica" di Ligabue, che dipingeva per pagarsi un piatto di minestra, mi sembrava perfettamente calzante col nostro modo di vedere musica e vita totalmente fuse insieme.

Conosci Trees Of Mint, che ne pensi?

Credo senza dubbio che Trees Of Mint sia una delle realtà più interessanti del panorama musicale italiano... generalmente trovo difficile che un progetto solista riesca a non annoiarmi...nel caso di Francesco Serra e' tutto il contrario... il suo set è un viaggio tra licheni colorati e profumi forti di terra e fuoco, tra arbusti di liquirizia e laghetti di campagna, dai quali spesso affiorano sentimenti forti,graffianti , o a volte sinuosi ed eleganti. Mentre suona ne respiri le sue gioie, i suoi dolori...che sgorgano dalla sua chitarra diretti e senza fronzoli...ancora una testimonianza di come la musica sincera arrivi dritta dritta a destinazione.

Dicci qualche band che secondo te andrebbe tenuta d'occhio.

In italia ce ne sono diverse...sicuramente Trees Of Mint come ho detto sopra, ma anche una band che adoro di Bologna: Ofelia Dorme, e poi parecchie band siciliane che spaccano ma che hanno spesso difficoltà a venir fuori come Suzanne'Silver, Tapso, Les Spritz , laGrandine, H.C.-B, Loveless Whizzkid, senza dimenticare gli amici Mashrooms che Firenze conosce già e i nostri compagni di etichetta Io Monade Stanca.

Che dischi stai sentendo ultimamente?

Dunque sul mio piatto in questo periodo ci sono Shipping News, Modern Lovers, Bach, Satie, Buke and Gase, La Piramide di Sangue (altra band da seguire assolutamente) e Bill Wells.

Saluti e raccomandazioni di rito?

Direi buon beluga a tutti e ci vediamo all' Exfila venerdì 18!!!!

Articolo a cura di:
Tommi Jena Fantoni

1 commento:

  1. Ovviamente a fine intervista voleva dire venerdì 18 (non sabato)....

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