Sul finire degli anni ‘70, in Inghilterra le urla del punk stavano ormai scemando e iniziavano ad evolversi in quella temperie artistica che sprigionava sonorità dalla musica dark al post-punk, fino a lampi di elettronica. In quegli anni Firenze stava per diventare un crocevia dell’arte e della cultura, in Italia e in Europa. Fioriscono locali prettamente alternativi come il Banana Moon in borgo Albizi dove si respirava un’aria vagamente londinese, i raduni di giovani stilisti indipendenti che coinvolgevano arte -video - musica e spettacolo, fino ad arrivare la ricerche sperimentali nell'ambito teatrale : il Teatro di Luce della compagnia Kripton fondava la sua ricerca artistica su una particolarità tecnologica/elettronica. Nascono le prime radio e le prime etichette indipendenti (Materiai Sonori, l’IRA, l’Urgent Label), le prime scintille che facevano presagire il fermento artistico che sarebbe venuto fuori di li’ a poco in una città tipicamente bigotta, conservatrice e ferma ai fasti di secoli a dietro. Visionario il concerto che tenne Patti Smith il settembre del ’79 nel capoluogo toscano, malinconico e slow come fu la versione di Heroin che Lou Reed un anno dopo regalò a quel pubblico giovane. Firenze stava esplodendo e l'esplosione durò qualche anno furioso e incontrollato.
E’ il 1981 e la città è in preda ai furori della new wave, Firenze si affaccia ad un nuovo ‘’rinascimento rock’’ e un gruppo di giovani imprenditori decide di creare una discoteca nuova, attenta ai nuovi stili provenienti dall’Inghilterra: nasce così il Tenax, il locale di via Pratese che diverrà di li’ a poco un vero tempio del rock e il cui palco verrà calcato da Echo And The Bunnymen ai New Order, dai Killing Joke ai Lounge Lizards. Al Manila di Campi Bisenzio si svolgeranno concerti a ritmo serrato: dai Pankow ai GazNevada, dai Neon ai Bisca, dagli Spandau Ballet a John Cale, da Nick Cave ai Gun Club. A questi posti aggiungiamo il Casablanca a Rifredi, ma in generale erano questi i primi segni di una città che lentamente comincia ad alzare la testa . Nasce poi la Rokkoteca Brighton, ovvero la cantina della Casa Del Popolo di Settignano, messa in ordine con impegno da Nicola Vannini (primo cantante dei Diaframma), locale cult di quella Firenze ed un posto all'avanguardia dove si ascoltavano i dischi provenienti dal Regno Unito, uno dei primi ritrovi per gli appassionati di musica indipendente e rock alternativo, nel cui seno nascono i Litfiba. "La prima esibizione dei Litfiba è rumorosa, tutti hanno addosso un'energia pazzesca, una grinta animalesca che trova la sua lancia in Piero. Gioca con la sua gestualità sincera, è un mimo contemporaneo arrivato da un altro pianeta, il grande trascinatore, il pifferaio magico, nervoso, carico. Impressiona, spiazza, sconvolge. Ghigo Renzulli ripete “occhio alle casse”, una sta per cadere, Aiazzi per reggerla suona con una mano sola. Nasce la new wave fiorentina, nasce il gruppo rock che rivoluzionerà la scena musicale degli anni Ottanta.’’ (Bruno Casini). Nel 1984 si cominciava a parlare di mercati e distribuzione indipendente e a Firenze nasce quello che oggi (a Faenza) si chiama «Mei»; allora invece portava il nome di «Imm», Indipendent Music Meeting, un riferimento annuale che è durato fino all'inizio degli anni '90, organizzato e diretto dall'Arci Nova, una mostra mercato che radunava tutte le etichette indipendenti italiane e straniere. Firenze , in quel periodo, aveva una notte lunga, molti addetti ai lavori dicevano che era invidiabile, tutti producevano, tutti si sentivano artisti accomunati da una grande passione e da un'abbondanza di idee non indifferente. Un tipo di comunicazione che non si faceva certo intimidire dalla scarsità di fondi o risorse economiche. Quello che i personaggi, i protagonisti e i musicisti di quel tempo rimproverano oggi e' la scarsità di idee e di impegno che hanno contraddistinto la nascita di quel periodo (nonostante i mezzi siano ben altri rispetto a quelli del passato), ma in sostanza solo il futuro potrà dirci se Firenze vivra' un nuovo '"Rinascimento Rock".
Articolo a cura di:
Giovanni Sarti
Giovanni Sarti
Bei tempi quelli
RispondiEliminaFra i gruppi passati dal Tenax aggiungerei il nome "The Stranglers", gruppone inglese che avrebbe meritato più successo.
RispondiEliminaUn saluto da Lippi C
Davvero che anno era?
EliminaSolo il tempo..se un ci si dà una mossa!!..siamo indietro come le martinicchee
RispondiEliminapurtroppo non si torna indietro magari con la macchina di ritorno a futuro
RispondiEliminaTempi e storie che non tornano ad Honorem...
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