Chi è stato adolescente tra il 1999 e il 2001 e quindi, per cause di
forza maggiore, probabilmente fan (per gli “indie” precoci
sostituiamo il termine con “vittima”) di hit musicali dal dubbio valore artistico,
non potrà non ricordare un paio di brani dance che proprio in quegli
anni monopolizzavano le playlist di radio e Tv musicali: Inside to
Outside (1999) e Beautiful Word (2000). I due tormentoni erano associati
al personaggio di Lady Violet, alias la fiorentina Francesca Messina,
sulla cui reale identità circolavano pure alcune leggende. Vi
chiederete il motivo di questa premessa, eccolo qua: nel 2001, una
volta abbandonato il progetto dance, Francesca Messina intraprende un
percorso artistico assolutamente non convenzionale che la vede
arrivare come attrice fino alla Biennale di Venezia, e come musicista alla
realizzazione di un interessante album, assai lontano dai parametri
dance-house-commercial di tredici anni fa. Femina Ridens, questo
il nuovo pseudonimo della Messina, pubblica l'album omonimo a marzo 2013
per la fiorentina A Buzz Supreme. Otto tracce compongono questo lavoro
molto personale, dove si privilegiano la ritmica e la voce, e
prendono vita tematiche assolutamente femminili legate alla sfera
sentimentale dell'artista. La vocalità, l'aspetto più
interessante di Femina Ridens, può essere accostata a quella di
musiciste come Petra Magoni o Carmen Consoli: con la prima condivide
abilità, versatilità e sperimentazione, alla seconda si accosta per
l'energia interpretativa e parzialmente per lo stile canoro. La
cura e l'attenzione, che si colgono in questo lavoro, per la scelta
delle parole e della loro sonorità, sono notevoli: nessuna sillaba e
nessun suono viene trascurato o lasciato a se stesso, ogni elemento si pone
in perfetto rapporto con la ritmica, trasformando i brani in suggestionanti percorsi sonori. Sono questi gli ingredienti alla
base dell'album: accompagnamento per lo più ritmico e chitarristico
arricchito da un uso parsimonioso dell'elettronica e voce intesa come
strumento (musicale) ma anche per dare la giusta forza alle parole e ai
contenuti dei testi. Per quanto riguarda i brani, il disco si apre con
una strutturalmente più complessa Relazioni Ansiose, per proseguire con
Vorrei incontrarti, cover ben riuscita di Alan Sorrenti; passando poi
dalle rabbiose Appariscente e Tutto il mio silenzio, per approdare ad
Unici, brano acustico e intimista che chiude l'album. Questo primo
lavoro di Femina Ridens non manca di qualità e originalità e ci
presenta un'artista dalle notevoli capacità espressive, in grado di
appassionare e incuriosire l'ascoltatore, ci auguriamo quindi che l'eclettica Francesca Messina continui su questa strada.
Recensione a cura di:
Martina Agnoletti
Recensione a cura di:
Martina Agnoletti
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