Trovare le parole per descrivere l'ultimo EP dei fiorentini Van Tango non è affatto facile, non lo è neanche per coloro che decidono di ascoltarlo in toto. Se già la prima traccia può sembrare un pò stantia, andando avanti mettiamo a dura prova le nostre orecchie, la nostra coscienza musicale, il nostro coraggio e (last but not least) il nostro stomaco. I Van Tango sembrano sfidare la pazienza dell'ascoltatore con questo ultimo lavoro in cui una registrazione alquanto mediocre e casereccia fa da sfondo a canzoni indecifrabili e caotiche per tinte e connotazioni: se si possano definire rock, indie, pop o cantautorali non riusciamo a capirlo, ma soltanto perchè probabilmente non lo sanno neanche i Van Tango stessi. Sta di fatto che, superando quell'alone grottesco iniziale ci troviamo di fronte a canzoni in cui i testi dal basso contenuto poetico vengono espressi con un'enfasi e una tonalità che può sembrare uno scimmiottamento delle due voci fiorentine per eccellenza, Fiumani e Pelù (si prenda ad esempio la 'hit' Questa Città). Se si lascia perdere il cantato ci si rende ben presto conto che la parte strumentale non è da meno e che, tra riffettini deboli à la Bloc Party (non è un caso infatti se la demo presenta anche la cover di Banquet) e geometrie compositive alquanto scadenti, forse è meglio etichettare il tutto come una sorta di burlesque o parodia della musica in generale. Profetico il tiolo dunque: primi sintomi possono essere infatti quelli di un malore improvviso che stordisce l'incauto ascoltatore e che, volendo concerdere loro il beneficio del dubbio, può provare a spiegare il tutto dicendo che magari è solo l'ennesima demo di uno dei tanti gruppetti liceali. E invece suonano dal 2006 e hanno superato l'età della salvezza in cui magari potevano giustificare il loro prodotto come un primo tentativo. Forse è il caso di guardarsi un pò indietro e cercare di salvare quello che ancora non è andato perduto invece di accozzare note col tono di chi non ha niente di meglio da fare. Noi per fortuna ce l'abbiamo.
Recensione a cura di:
Tommi 'Jena' Fantoni
insomma me lo consigli
RispondiEliminaahahhaahhhh...la piu' bella recensione di sempre..per il piu' brutto demo di sempre
RispondiEliminaoi oi...hehehheh
RispondiEliminae ora chi lo sente francois ?!!
RispondiEliminacè l'hai sulla coscienza
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