Dunque, un altro anno se ne sta andando, un 2011 che a mio avviso è stato tra i più fruttuosi che io mi ricordi: sia per quantità / qualità di musica proposta, sia per il gran numero di eventi live che si sono susseguiti nel corso dei mesi e che hanno permesso di vedere, ancora una volta, la luce alla fine del tunnel, una luce che si muta nel conforto del palco per una serata altrimenti fredda e inutile. Visto che ormai è diventato di gran moda sfornare classifiche su classifiche da parte di molte webzine e altri sapientoni musicali, anche FU! ha deciso di tirarne fuori una: i migliori 5 dischi (o EP) tra tutti quelli recensiti di quest'anno.
Godetevela e fateci sapere che ne pensate.
...un buon 2012 a tutti !
Tommi 'Jena' Fantoni
5 ] THE VICKERS : Fine for Now
...un buon 2012 a tutti !
Tommi 'Jena' Fantoni
5 ] THE VICKERS : Fine for Now
" armonie catchy, schitarrate mai spigolose, strutture semplici e riff orecchiabili... "
" Trentacinque minuti di brani dolciastri e malinconicamente pop che non scadono per fortuna nel plagio più prevedibile, inutile sindacare sulle varie reminiscenze di generi e stile. "
" Fine For Now suona fresco e leggero e questo ci deve bastare. "
4 ] THE HACIENDA : Picking Pennies Off The Floor
" Le dodici tracce che compongono la release dimostrano quanto il gruppo, oltre ad omaggiare con reverenza tutto quello che è uscito in Inghilterra negli ultimi 20 anni, sia cresciuto, arrivando nel tempo a un livello di scrittura e composizione superiore al passato..."
" Con questo album i The Hacienda danno uno schiaffo in faccia a tanti gruppi più emulativi che originali del panorama indie-rock fiorentino e italiano. "
3 ] UMANZUKI : Happy Music for Dinner Time
" Votati esplicitamente al free jazz più stonato ed asimmetrico (Ornette Coleman e soci hanno fatto scuola), gli Umanzuki stupiscono per la loro coraggiosa proposta di nicchia che la dice lunga sui loro ascolti abituali. "
" Il flusso di coscienza del trio lambisce territori che vanno da squisite sperimentazioni di jazz d'avanguardia del Davis più sperimentale (periodo Bitches Brew, per intenderci) impreziosite dalle divagazioni atonali e ritmiche sincopate della più recente scuola contemporanea, all'underground noise-core dei Lighting Bolt o dei nostrani Zu. "
2 ] QUBE : Trio
" Trio è il degno premio che la band si è meritatamente conquistato, un'opera di riscatto come pochi avrebbero potuto sperare..."
" Un ottimo lavoro, un viaggio oscuro e a tratti selvaggio, ma comunque sempre sensuale, che lascia poco spazio al caso e tanto spazio al talento. "
" ... i Qube non sono mai stati così in forma. "
" ...un disco sospeso tra realtà e finzione, un doppio sogno che comincia tra dissonanze di carrillon e continua su scenari di pura psichedelia, come quella che non si sentiva da parecchio tempo..."
" Un disco lucido dai vestiti deliranti, a metà strada tra William Blake e Mercury Rev, assolutamente da ascoltare."
tanta roba
RispondiElimina:D
i live?
RispondiEliminadel poco che ricordo io dico
3)Nomeansno _flog
2)Big Sexy Noise _flog
1)Joe Lally _exFila
altro?