Mooval: S / T [2011]

Sdraiati nella zona chill-out di qualsiasi festival estivo sparso nel mondo, dopo una notte passata a ballare e dimenarsi fra led e bassi che fanno tremare la pelle, troppo stanchi per continuare a stare ad ondeggiare “sottocassa” , ma comunque tenuti svegli dalla curiosità della situazione o dalle varie sostanze ricreative; la musica di Mooval potrebbe essere la colonna sonora perfetta per il momento. L’esigenza primaria di queste sei tracce non è quella di far ballare l'ascoltatore, bensì quella di dare il “ritmo giusto” al vostro relax o alla vostra giornata se preferite (e se siete amanti del genere). Echi di quelle atmosfere anni ’90, caratteristici di quella scena musicale portata alla ribalta da gruppi quali i The Orb o da personaggi come Josè Padilla (storico DJ del Cafè del Mar a Ibiza) si posso ben avvertire nella concezione musicale di questo progetto dove però i tratti trance, più grezzi e cupi tipici del sound di quel periodo, lasciano spazio ad arrangiamenti dai colori ambient, raffinati e soft che attingono a piene mani dai nostrani port-royal. Il beat è lento, spezzato (rigorosamente bandito il quattro quarti), minimale ma comunque trascinante e si intreccia piacevolmente con un sound, magari ancora un po' acerbo da un punto di vista della ricerca musicale, ma che riesce comunque a non essere ripetitivo ed e si rivela efficace nel suo intento. In Deserve to be naked i vari campionamenti e synth creano quell’atmosfera sospesa ed eterea che ricorda i primi Swayzak (quelli di bueno/Fukumachi) mentre è doveroso menzionare At night the salmon move, pezzo che chiude il disco: se avete 4,46 minuti a fine giornata da dedicare ai fatti vostri mettete questa traccia di sottofondo e non ve ne pentirete.
Recensione a cura di:
Matteo Ravazzi

1 commento:

  1. io sono un grande fan di mooval perche sono veramente avanti nella musica electronica in europa. mi sento che hanno una particolare capacita essere "esperimentale e commerciale" insieme, che mi fa pensare anche delle grande musicisti che riescano a stare sulla frontiera di "nouva, avant" ma ascoltato da tanti... grazie per questo bellisima recensione!

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