Prato come San Diego : Tree B***h

Alice e Angelica sono le Tree B***h: due ragazze che, di questi tempi, hanno avuto la scellerata e balzana idea di formare un complessino musicale (come lo chiamava mio nonno) e di provare a vedere cosa succede quando si decide di inforcare basso e bacchette per cercare di trasformare la provincia fiorentina in una  piccola West Coast americana. Per le ragazze l'evasione dalle rotonde e dai fabbriconi cinesi di Prato trova la sua realizzazione in un paesaggio sonoro che porta nello spirito il sole di San Diego e la spiaggia rovente di Los Angeles, città perno di quei suoni da garage / scantinato che colorano lo stendardo musicale del duo. I pochi pezzi che si possono ascoltare sulla loro pagina soundc loud hanno infatti l'aroma punk acido in stile low-fi proprio di certi numi californiani, mi vengono in mente pezzoni come So Bored e To The Dregs (Wavves) o certe registrazioni caserecce e incomprensibili dei sempre mitici Lost Sounds del semprenelnostrocuore Jay Reatard (rest in peace, man!). Le idee ci sono tutte e la voglia di fare anche; in questa intervista conosciamo meglio le ragazze e diamo il nostro simbolico benvenuto nel confusionario mondo dell'underground alle Tree B***h e alla loro musica.
Per tutti gli edonisti che oltre alle orecchie agognano anche al piacere degli occhi, riferiamo che potranno assistere ad un loro concerto questo venerdì - 16 novembre - al Controsenso di Prato, in apertura (manco a farlo apposta) a altre due band al femminile: le bolognesi She Said Destroy con il loro garage stralunato e stramalato e le veneziane Amavo, uno degli ultimi vessilli di freak elettro di marca Riot Grrrl! pronte a far fuoco con la loro ultima fatica discografica GraceFool (fromSCRATCH rec). [evento facebook qui]
Oltre oceano hanno il loro King of the beach, dalle nostre parti abbiamo due principessine punk agguerrite e in continua crescita. E per ora va benissimo così.

per carpire meglio le risposte: AN = Angelica / AL = Alice / TB = che sarà mai?

Genesi del progetto, come quando perché?


AN : Il concepimento del progetto avviene nel novembre 2011 quando, con l'originario nome di "Tree Beach", ho registrato ed improvvisato (by webcam) qualche demo, così solo per il gusto di farlo. Il parto vero e proprio però è avvenuto nel febbraio di quest'anno quando Lorenzo Maffucci, che ha scoperto il mio “progetto” su internet, mi ha richiamata all'ordine per cercare di creare qualcosa di concreto. Per accompagnarmi musicalmente e iniziare un nuovo cammino ho scelto Alice perché, oltre che esserne attratta fisicamente, è anche una valida portatrice di asterischi.


Dove avete registrato / con chi / come è andata?

TB : Le registrazioni che esistono risalgono a febbraio/marzo e sono una rielaborazione delle vecchie demo di Angelica. Le abbiamo registrate insieme a Maffucci a Pistoia, nella sala prove di “Casa in Piazzetta” (GRAZIE MILLE LORENZO). Adesso abbiamo intenzione di registrarle di nuovo perché con i mesi i pezzi si sono evoluti e noi ci siamo evolute di conseguenza (per esempio Alice ha abbandonato completamente la chitarra lasciando spazio al basso).

Il gruppo che ha segnato la vostra svolta musicale?

TB : Non c'è un vero e proprio gruppo ispiratore, alla fin fine agiamo di nostra rabbia e competenza. Non si può negare però che la spinta originaria sia stata data dal modo in cui Nathan Williams (aka. Wavves) ha registrato il suo primo LP.

Quali sono le band che più stimate e altre che secondo voi meriterebbero più attenzione.

AN : Per colpa del mio cinismo non posso dire di stimare veramente qualche band. Attualmente però provo sentimento verso i Japanther e i DOLFiNZ perché attualmente assecondano il mio gusto, cosa non troppo facile. Ora che ci penso stimo gli Iceage, ma non so perché, forse perché sono danesi.
AL : Solitamente quando ascolto musica che mi piace davvero, la stima viene da sé, a prescindere. Non posso ben individuare una band in particolare, stimo chi ce la fa.
TB : Per quanto riguarda le band che meriterebbero diciamo un po’ tutti i gruppetti low-fi della west coast (in particolare i Teen Suicide).
pic by -  Irene Bavecchi

Come vedete la scena locale?

AL : Per quanto riguarda la scena underground locale, non ci possiamo lamentare in fondo. Seppur non ci sia una vastissima scelta di locali, quelli che ci sono propongono vari e ottimi concerti. Sembra poi che ora le band locali si stiano davvero facendo valere, veder crescere quello che potrebbe benissimo essere il nuovo underground è una bella soddisfazione.
AN : Concordo, ma manca un po’ di apertura verso i gruppi stranieri ed italiani che fanno generi come il surf rock o il garage. Ma si sa, c’è crisi e i locali non possono investire poiché sono scene musicali poco seguite in zona.

Conoscevate di già le Amavo e le She Said Destoy? che ne pensate?

AN : Le Amavo le ho scoperte solo pochi mesi fa e devo dire che mi hanno preso al primo ascolto con quelle stonature. Le She Said Destroy, invece, le ho sentite ad aprile in apertura dei Brothers In Law. Sono state un motivo in più per farmi arrivare fino a Pisa. Particolare è il fatto che sembra che le Amavo si accostino all'approccio "Triibicciano" mentre le She Said Destroy hanno influenze low-fi che si avvicinano al mio altro progetto musicale (Sunnyvale Creeperz).
AL : Sfortunatamente ho scoperto da poco le Amavo, mentre le She Said Destroy per caso mesi fa mi capitarono all'ascolto, apprezzo il sound e mi piacciono molto. Son proprio curiosa di vedere che live ne verrà fuori.

Progetti o desideri per il futuro?

AN : Continuare, senza forzature, nella progressione dell'abilità musicale e magari ritrovare la pace interiore.
AL : Continuare, crescere e aiutare l'Angelica a ritrovare la pace interiore.


Articolo a cura di:
Tommaso Fantoni

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