Parking Lots : Sex Of The Submarines EP [2012]

Sembra assai complicato costruire un ponte su uno Stretto, evidentemente non lo è unire idealmente una California di fine anni ‘60 con la New York (ma pure una buona fetta di East Coast) dei primi anni Duemila.  No, quell’ aggettivo in quest’articolo non uscirà mai: alla musica dei Parking Lots (un giovane quartetto con sede legale a Firenze, composto dalle chitarre e dalle voci di Antonio De Sortis e Alessio Pangos, dal basso di Davide Fazio e dalla batteria di Francesco Borselli) casomai si addice l’aggettivo “brillante” o “scintillante”.  Tenendosi ben a distanza da quella che potrebbe essere un’operazione modaiola, i quattro scelgono chitarre lucenti, atmosfere da lieve lisergia cullante, un amore sconfinato per il riverbero, ritmi comunque spediti e incisi melodici accattivanti senza scadere nella ruffianeria.  Ad un approccio catchy di (neanche eccessiva) marca strokesiana (Troubles I’m In), si accostano arrangiamenti che riscoprono le pause, le ripartenze e le sezioni strumentali (l’omonimo incipit), una spruzzata di anni ‘90 (Camel Skin, una spanna sopra al resto, impreziosita da una deliziosa chitarra slide) e persino un momento “danzereccio”, che sarebbe stata ucciso da chitarre stoppate delle quali abbiamo pieni orecchie e apparati d’altro genere e che, invece, conduce elegantemente alla chiusura di questi quattro brani d’esordio.  Le due voci si completano egregiamente fra loro nell’ approccio seducente di De Sortis e nell’acidità sixties di Pangos, proprio come il dialogo fra le chitarre contorna una sezione ritmica vivace e sempre puntuale.  Alessio Pangos registra e mixa il tutto con gusto e discrezione (forse il rullante troppo acuto e secco “stacca” un po’ troppo) per una band che fa non tanto del “singolone” quanto dell’organicità dell’insieme il proprio punto di forza.
Recensione a cura di:
Francesco D'Elia


Nessun commento:

Posta un commento