Lili è una compositrice e performer romana, il suo progetto solista nasce (e cresce) da una chitarra, una voce e una loop station. I suoi brani si compongono di sovrapposizioni e riff che spaziano dall'ambient, all'heavy metal senza escludere folk, blues e psichedelia. A distanza di 3 anni dall'uscita di "9", considerato dalla critica una delle migliori produzioni del 2010, Lili Refrain torna più travolgente che mai con un nuovo album in uscita in Italia a fine Ottobre e a Novembre worldwide.
Tra pochi giorni si esibirà dal vivo al Next Emerson di Firenze, nell'attesa gustatevi questa intervista.
Come nasce il progetto Lili Refrain? (da cosa deriva? come ti è venuta l'idea, se hai avuto altre band)
Il progetto Refrain inizia ufficialmente il 7.7.'07 con un urlo a squarciagola davanti all'altare della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, durante una performance che venne in seguito censurata e tacciata di blasfemia. (nonostante ciò, su youtube c'è ancora un estratto! - qui) Non ufficialmente iniziò molti anni prima ma ancora non lo sapevo. Per diversi anni ho fatto parte di alcune band con le quali ho sempre suonato la chitarra, spesso per esercitarmi registravo dei riff su cassetta per poi elaborarci sopra degli arpeggi o degli assoli...ecco, credo sia tutto iniziato da lì. Dopo anni le band si sono sciolte, alcuni membri hanno lasciato l'Italia e a me sono rimasti i nastri su cui registrare i miei riff. Mi sono procurata un Tascam a 4 piste, rigorosamente a nastro, e ho iniziato a sperimentare le miei prime sovrapposizioni. Alcune tra queste le ho caricate sul web insieme a dei video dove cantavo cose no-sense e il risultato è che mi hanno presa per una vera performer al punto che mi sono arrivate proposte di coinvolgimento dal vivo. E chi se lo aspettava????? Fu molto divertente e dopo pochi mesi Lili Refrain apparve dal vivo per la prima volta urlando contro gesù! Fu un'esperienza incredibile, una super iniziazione, è stata la molla che mi ha portata ad estendere "il Gioco" ad un vero e proprio progetto solista. Di lì a poco ho scoperto la loop station, ovvero la possibilità di trasformare ciò che facevo a casa con i nastri a cassetta, in un live in cui avrei potuto sovrapporre tutto in assoluto tempo reale.
È stata una vera e propria rivoluzione per me e a dicembre di
quell'anno ho registrato il mio primissimo album e ho iniziato a fare
diverse date in giro. Da allora non mi sono più fermata.
Produci tutto in casa da sola?
A livello creativo si.
Tutto viene suonato, elaborato, improvvisato e perfezionato dentro una
stanzetta incasinatissima nella casa in cui vivo attualmente. È lì che
nasce tutto, molto spesso di notte, una vera e propria gioia per i
vicini!
Quando arriva il momento di registrare vado all'Hombrelobo Studio
che è un posto meraviglioso qui a Roma dove hanno registrato tutte le
migliori band dell'underground italiano. Ho registrato lì tutti i miei
album e sempre seguita dall'impareggiabile Valerio Fisik.
Riguardo alla produzione materica dei dischi, attualmente solo il primo è autoprodotto e in copie tutte fatte a mano.
"9",
il mio secondo album, prima dell'uscita ufficiale in CD con Trips Und
Traume e Three Legged Cat, ha preso forma in un'edizione limitatissima
di 9 copie auto-costruite. Si trattava di 9 scatole con dentro
un'elegante cuscino nero sul quale poggiava un piccolo libretto con
foto, titoli e ringraziamenti, delle foglie secche, dei fiori e sopra il
cd. Ogni cosa è stata tagliata, cucita e incollata a mano. Era
elegantissimo, sopratutto grazie alla fotografia di Francesco Viscuso
che è poi rimasta la copertina dell'album ufficiale.
Mi ha sempre affascinata l'idea di poter toccare, guardare e
annusare ciò che ascolto, trovo sia un'ulteriore condivisione che
permette di immaginare anche chi e cosa c'è dietro alle note.
C'è qualcosa di particolare a cui ti ispiri, o band alle quali devi sicuramente qualcosa?
La
mia principale fonte di ispirazione è ciò che vivo ed ho vissuto. Tutto
ciò che genera ed ha generato il mio bagaglio emotivo. I miei fantasmi.
I miei esorcismi. Le persone e gli animali che amo. Quelli che ho
amato. Le separazioni. I ricordi. I sogni. Principalmente è questo ciò
con cui dialogo attraverso la mia musica.
Musicalmente più che a delle band, devo a mio padre la mia
"formazione". Mi ha reso un'onnivora sonora fin dalla primissima
infanzia. Ho iniziato a camminare tra Santana, Zappa, Beatles, Led
Zeppelin, Pink Floyd, Black Sabbath, e non sono certo mancati canti
infantili, di lotta, ballate blues o nenie popolari!
Tutto ciò mi ha permesso di trascorrere una pubertà anni luce
distante dalle boy band in voga all'epoca e sprofondare con tutte le
scarpe nelle oscure lande del metallo pesante che ho ampiamente divorato
durante l'adolescenza. Quanto amore per i lunghi assoli, i tapping, le
cavalcatone distorte e quelle urla che, nonostante parlassero lingue
diverse dalla mia, condividevano il mio stesso disagio sapendolo
esprimere a meraviglia! Abitando a Roma inoltre ho avuto la fortuna di
assistere ad una grande quantità di concerti dal vivo, sopratutto nei
centri occupati e durante gli anni d'oro di una delle più belle scene
che si siano mai viste a roma durante gli anni '90, quella hardcore
ovviamente! Molto più tardi ho scoperto la musica lirico-sinfonica che
mi ha letteralmente folgorata, rapito l'anima e regalato sensazioni
paragonabili alla più estrema delle vertigini. Ligeti continua ad essere
la mia necrofilia preferita.
Ti è mai venuta voglia di musicare un film o fare una colonna sonora? o già l'hai fatto?
Alcuni
miei brani sono stati scelti per sonorizzare dei documentari, per fare
teaser di libri, per sonorizzare esposizioni artistiche e ho eseguito
diverse performance sonore accompagnando video dal vivo, sonorizzando
mostre fotografiche e letture poetico-teatrali. Musicare un intero film
credo sia un'impresa titanica. Mi è capitato di farlo anni fa su un
lungometraggio di Chaplin durante un bellissimo festival che mi ha
permesso di suonare dal vivo al Cinema Massimo di Torino e al Teatro
romano di Aosta davanti ad un pubblico di cinefili, ero l'orchestrina a
lato dello schermo!
Ci misi circa tre mesi per preparare una colonna sonora adeguata, fu difficilissimo e meraviglioso!
Che ci dici a proposito dello shippinghead?
Lo Shippinghead nasce per soddisfare l'esigenza degli altri a catalogare in un genere musicale quello che faccio. Dato che davanti alle richieste mi è sempre stato impossibile definirmi in una soluzione soddisfacente, ho preso spunto da un aneddoto molto divertente che mi è capitato mentre convivevo con un siciliano. Mentre stavo suonando nella mia stanzetta ripetendo ostinatamente per ore sempre lo stesso loop, sento bussare alla porta e compare una faccina piuttosto annoiata che mi dice: "Lili...... io lo so che genere fai........tu fai SCIPPATESTA!"
Furono grasse risate e un'immediata illuminazione! "Scippatesta" in
Sicilia si usa quando ti ubriachi tantissimo o sei fatto di qualcosa
che ti frulla il cervello ma si usa anche quando sei molto preso da
qualcosa o da qualcuno, insomma è una sorta di "perdere la testa".
L'idea di inglesizzarlo e tradurlo letteralmente come SHIPPINGHEAD mi
sembrava una buona trovata! Ship in inglese significa sia "spedire" che
"nave": spedire via la testa, farla naufragare, trasportarsi altrove... è
esattamente quello che mi accade mentre suono ed è anche ciò che accade
ascoltando minimalismo o nel mio caso la ridondanza dei loop che
ritornano ostinatamente. Ero talmente entusiasta di aver trovato
finalmente una definizione che sei anni fa, prima di ogni concerto,
facevo addirittura una performance con tanto di cartelli che
illustravano il tutto! Era piuttosto comica come cosa! :)
Il tuo nuovo disco uscirà su vinile o cd?
Che meraviglia poter rispondere: TUTTI E DUE!!!!!!!!
"KAWAX"
uscirà in CD Digipak per Subsound Records e in vinile per Sangue Dischi, entrambi corredati dalle fantastiche illustrazioni di Fernanda
Veron, che oltre ad aver ideato l'immagine di copertina, ha interpretato
ogni brano dell'album con una rappresentazione totemica illustrata.
Sono molto felice di questa collaborazione, Davide e Luca oltre ad
essere dei miei amici, sono persone che stimo moltissimo per ciò che
fanno, lavorano entrambi molto bene, credono molto in me, amano la mia
musica e so che avrò il massimo supporto da parte loro. Il disco non è
ancora uscito ufficialmente e già fioccano promozioni sul web e su
diverse testate. Insomma, era esattamente ciò di cui avevo bisogno,
sopratutto per questo disco che tempisticamente si è fatto desiderare un
bel po'! E bellissimo è stato lavorare sopratutto con i musicisti che
hanno arricchito alcuni brani con la loro presenza, come gli Iferno
Sci-fi Grind'n'Roll che insieme a Roberto Cippitelli dei Juggernaut
hanno prestato le loro voci ad un autentico coro monastico, Valerio Diamanti, batterista eccelso dei DISPO, che mi ha accompagnata con il
suo genio in un brano al fulmicotone, e dulcis in fundo Nicola Manzan
aka Bologna Violenta che ha impreziosito con i suoi meravigliosi archi
il brano conclusivo del disco conferendogli una poesia a prova di
lacrime!
Lavori?
Si, faccio la musicista.
Ci anticipi qualcosa del live che farai a Firenze?
Sarò
a Firenze venerdì 18 ottobre in quel del Next Emerson, dove tornare per
me è un assoluto tripudio di gioia! Adoro quel luogo e adoro le persone
che ne fanno parte, sarà lì che tra una piuma e l'altra, presenterò in
anteprima tutto il disco nuovo!
Tra le band nuove italiane, chi ti piace? chi no?
La
lista del mio gradimento è piuttosto fitta e rischierei di tralasciarne
qualcuno se volessi cimentarmi in nomi. Stessa cosa per quella del mio
non gradimento.
Tra tutte le band italiane credo basti guardare ciò che offre
l'attuale scena denominata "underground", è estremamente ricca e
variegata, i musicisti che la compongono sono qualitativamente molto
capaci e scrivono delle cose stupende anche quando i testi non fanno
rima, sono quelli che FANNO i concerti, nel senso che suonano in giro
così come organizzano situazioni in cui altri musicisti possano suonare
in giro, sono belli, spesso puzzano...ma è una puzza buona!
Articolo a cura di:
Irene Bavecchi
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