Delay Lama: electric monks [2014]


Il Delay Lama è un bel progetto nato a Pisa nel 2008. Da allora la band ha registrato un EP - "Peace and Prog" del 2010 - e macinato chilometri in concerti per lo stivale (qualche fortunato li avrà magari visti nell'ormai deceduto EX3 un paio di anni fa). La maggior parte dei responsi sono arrivati veramente, come spesso succede, con la pubblicazione di "Hablacablah", il primo full lenght uscito per Technicolor Dischi nel 2013 e arricchito da belle partecipazioni (Marcello Orlando dei DISPO per dirne una). Il sound può essere giustamente  definito come musica etno-robotica: flash di no wave e batteria incalzante, con synth danzerecci e una sapiente miscela di stop, riprese e indietreggiamenti nei tempi. Una band che in realtà è tutta da scoprire live, ma che se volete potete anche ascoltare qui.

Oggi abbiamo fatto due chiacchiere con Luciano, batterista del power duo in questione, che stasera suonerà al Capanno Blackout in vista delle serat targate fromSCRATCH records, l'ingresso è come sempre gratuito per i soci ACSI:

Iniziamo da zero. Dove, come e perché nasce il Delay Lama?

Credo fosse il 2008. A Pisa. Io e Antonio suonavamo spesso insieme in appartamenti, occupazioni, prati, dove capitava. Strumenti autocostruiti, elettrici,acustici. Principalmente improvvisazione. A un certo punto abbiamo sentito l'esigenza di fare un gruppo. E poi abbiamo sentito l'esigenza di un bassista. Anzi di Marko.

Alle spalle avete un EP e un disco ("Hablacabla") che state portando in giro, com'è nata la collaborazione con la vostra attuale label Technicolor Dischi?

L'Ep ce lo siamo autoprodotto. Poi ci siamo infilati in una compilation prodotta dal LaBella studio di Montelupo, che collabora con la Technicolor, ci hanno sentiti e ci hanno proposto di produrre il disco. Mandate la vostra roba ragazzi che se gli piacete vi registrano!

Prima eravate in 3 con un basso in più, ora ve la giocate in due, cosa è cambiato da allora? 

Bè, in tre eravamo più poliedrici. Cambiavamo registro di continuo. Pure troppo. Nelle nostre teste c'era già l'idea di diventare più organici e il fatto di rimanere in due ha fatto si che questa cosa avvenisse naturalmente . Inoltre si è alzato un po' il volume. Scarnezza e power duo, ma senza aver dimenticato le dinamiche. 

Come sta andando il tour? 

Benissimo. Nel senso che dopo la pausa forzata dovuta al cambio di formazione avevamo una grande sete di live. Ora dovremo diradarli per motivi di lavoro. Ma se qualcuno ci vuole ci chiami pure. E dalla settimana prossima comiciamo la preproduzione del disco nuovo.

Le band che più hanno influenzato il vostro sound? se ce ne sono...

Il sound non saprei. Sicuramente per l'approcio citiamo spesso i Mr.Bungle, per quella che è l'abilità di mischiare i generi. Anche se come ho detto stiamo cercando di farlo meno. Se penso alle band che amiamo di più, non gli somigliamo tanto. 

Avete buoni ricordi dei palchi nostrani (zona Firenze-Prato-Pistoia)?

Le due volte che abbiamo suonato a Firenze è stato ottimo, sia per la quantità di gente sia per la risposta. A Pistoia e Prato non abbiamo mai suonato. Anzi no! A Prato c'è stato il peggior concerto in assoluto dei DELAYLAMA. Stavo cercando di rimuoverlo. Altra domanda.

Che rapporto avete coi social network?

Spippoliamo parecchio su facebook, ed è l'unica interfaccia che abbiamo come gruppo. Lo usiamo molto anche per trovare concerti. E devo dire che per questo è ottimo, almeno per un gruppo che sta cercando di suonare il più possibile ma non ha mezzi più potenti, agenzie, ecc.

Progetti per il futuro?

Dischetto nuovo in autunno. Qualcuno ci organizza un tour europeo di un mese?

Ci raccomandate qualche band nascosta che vale la pena seguire?

Ultimamente abbiamo dei contatti in europa con gruppi che scendono a suonare in Italia, ai quali cerco date in zona. Gli ultimi incontri sconvolgenti: Ultra Zook, Massicot, Stig Noise, Les Spritz. E anche se non li conosco provate a impazzire con gli A.p.a.t.T.

Salutate le masse che stanno leggendo queste righe!

Vogliamo conoscervi! Ci vediamo stasera?
Troppo paraculo?


Intervista a cura di:
Tommaso Fantoni

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