Asino punto, convien che trotti [2015]


 Questa sera tornano gli Asino a Prato, precisamente al Capanno Blackout, uno di quei posti che li ha visti nascere più di due anni fa, prima di "Crudo" (fromSCRATCH e Jena Dischi del 2012), prima dei tanti concerti lungo lo stivale, prima del "fattela prendere bene Brunello" o delle magliette con Rodman che schiaccia in testa a Jordan, prima di un sacco di cose insomma. Su youtube trovate ancora qualche video di quel concerto e fa strano pensare che già tre anni sono passati. Oggi gli Asino sono macchine rodate e ben oliate, cariche come molle pronte a schizzar via a ogni live. In questi mesi stanno portando a giro l'ultimo lavoro, "Muffa" (fromSCRATCH records, 2014), divertendosi e facendo divertire, forti di quella coerenza sonora e onestà tutta personale che ha permesso loro di andare avanti a testa alta dalla loro nascita come band fino a oggi, anche nel vasto panorama indipendente italiano. La lezione del duo toscano è stata ormai ben conosciuta e apprezzata ma, non per questo, dimenticata: testi a metà strada tra nonsense e urgenza espressiva urlata in faccia, genuinità punk, ritmiche serrate e velocissime che si snodano in un flow nervoso e immediato. Ultimo, ma non per importanza, è l'elemento live: la dimensione ideale in cui Jah (batteria, voce) e Orso (chitarra, voce) possono dare libero sfogo al loro estro e alla loro personalità, rendendo ogni concerto un episodio particolare a sé stante, facendola prendere bene al pubblico e anche, cosa imprescindibile e primaria, a loro stessi. Oggi ci facciamo due chiacchiere per farveli conoscere meglio, tra sagome di cartone e gruppi degni di nota, date un'occhiata qui sotto e se avete modo, andate a vederli almeno una volta nella vita. Intanto per il ripassone generale degli appassionati e per farli scoprire ai neofiti, mettiamo sotto l'intervista entrambi gli EP da ascoltare, bona!

Ciao, come va? State bene?

Va tutto bene e stiamo bene, ci sentiamo un pò come Bruno Mars.

Tanto per cominciare, perché non mi vi siete mai chiamati Donna? e perché Asino?

Purtroppo non ci siamo mai chiamati Donna per tre semplici motivi: la femmina, il danaro e la mortazza. Motivi per il quale invece abbiamo scelto Asino. In verità Asino era un'idea di nome per il progetto di Orso che suona le sue macchinine colorate, ma appena abbiamo deciso di mettere su il duo ci è sembrato il nome più adatto a quello che volevamo fare.

Da dove vengono i vostri testi? Come nascono?

I testi nascono quasi sempre in maniera diversa, o li scrive uno dei due, o li scrive l'altro, o li scriviamo insieme, o non li scrive nessuno. Quando non li scrive nessuno tendiamo a o fare pezzi strumentali o a riempirli con la voce di qualcun'altro. Se abbiamo materiale, ogni tot confrontiamo le cose che abbiamo e se c'è qualcosa di buono lavoriamo sul pezzo. Bene o male, penso che nascano quasi tutti dalle esperienze vissute o pensate da entrambi.

Avete mai sentito l'esigenza di un bassista o di un terzo elemento all'interno della band? (Non mi sto dimenticando del T-Rex)

Per ora non ne sentiamo ancora il bisogno, anche se è spesso argomento di discussione in saletta o nei viaggi. Siamo arrivati alla conclusione che è probabile un giorno possa arrivare un terzo, ma anche no. Per riempire comunque lo spazio occupato da un terzo abbiamo deciso di avere un T-Rex che suona poco, ma fa sempre la sua bella figura sul palco.

... che poi, è un T-Rex? Quanti anni ha? Lo presentate o è solo un turnista?

Il nostro T-Rex si chiama Riccardo, viene sempre con noi e fa sempre concerti della madonna. Di solito è l'unico che viene presentato durante il concerto e fino a una settimana fa era seguito da Armando (un cartonato di Maradona) che è scomparso dopo una gran bella serata a Perugia. Ah, se qualcuno volesse regalarci un nuovo personaggio incredibile ci farebbe davvero un gran bel regalo.

C'è qualche band o sound che vi ha influenzato in modo particolare?

A livello di sound siamo sempre stati affezionati al marciume americano anni '90, quello rumoroso, sporco e arrogante che ci piace tanto, cercandolo di fare a modo nostro.

Mercoledì 8 aprile (stasera) suonerete al Capanno, la prima volta che ci siete stati era il 2012, cosa è cambiato in questi 3 anni? contenti di tornare?

Più di tre anni fa avevamo aperto ai Bad Apple Sons ed era una delle nostre prime 10 date, pensa che non avevamo ancora il primo disco pronto! Era stata una seratona (la prima volta che suonavamo su e giù dal un palco, la prima volta che suonavamo a Prato) e il Capanno ci è rimasto nel cuore.Ora torniamo con un due dischi usciti in questi anni e un pò di esperienza in più.

Con “Crudo” prima e “Muffa” dopo siete stati a suonare un po’ dappertutto, ve lo aspettavate? Vi siete fatti un’idea sull’ambiente musicale italiano, a livello di locali/pubblico/persone conosciute lungo la via?

È vero, stiamo suonando, e molto più di quanto ci aspettassimo. La nostra politica è da sempre quella del suonare il più possibile e in qualsiasi situazione dato che la formula del duo ci permette di muoverci compatti e agili. Grazie ai nostri giri il nome si è sparso un po' e non solo cerchiamo, ma veniamo anche cercati da promoter e ragazzi presi bene nel farci suonare. Girando abbiamo conosciuto una marea di bellissima gente, visto una caterba di posti gradiosi e mangiato cose egregie che forse non suonando non avremo mai avuto/provato. Ti rendi conto delle diverse accoglienze, del diverso pubblico e delle diverse situazioni che ti si possono presentare. Questa è una cosa che ci ha fatto crescere parecchio sotto tutti i punti di vista, capendo anche meccanismi che ti possono scattare solo suonando parecchio.

Ultimamente che state ascoltando? Gruppi che vi garbano della scena nostrana e, più nello specifico, toscana?

Premesso che noi ascoltiamo un sacco di radio e sappiamo un sacco di successi del momento che vorremo racchiudere in un paio di compilation da macchina per le trasferte, del nostro panorama ci gasano a tutto fuoco Edda, Fuzz Orchestra, Zeus!, Valerian Swing, Max Gazzè, Calibro 35, Carmen Consoli, Ruggine, Lleroy, Do Nascimiento, Verdena, Massimo Volume, Crtvtr, e un sacco di altri (giusto per citare quelli con cui abbiamo suonato o visto ultimamente) Della scena toscana invece abbiamo Topsy The Great, Appaloosa, Chambers, Solki, Fantastic Bra, Go!Zilla, Delay Lama, e uno stonfo di altri.

La domanda che nessuno vi ha mai fatto alla quale vorreste rispondere? (Volete che ve la faccia?)

Invece facciamo quella che ci fanno spessissimo alla quale diamo una risposta:"No, non siamo nè fratelli nè cugini nè parenti", però siamo figli unici entrambi, uno è dell'acquario e uno del capricorno, a uno non piacciono il gorgonzola e il radicchio.

Dopo il tour con muffa che farete?

Stiamo lavorando a 4 pezzi nuovi che stanno prendendo forma piano piano e se ci riuscissimo con i tempi ci piacerebbe registrare per fine anno tutta la roba nuova che sta venendo, continuando sempre con una buona media di date. Siamo lanciatissimi. In compenso Orso deve lavorare bene con "la maledizione dei 27 anni per le rockstar", compiuti da non molto, non si può neanche permettere un raffreddore. L'ha presa benissimo. 

Grazie cari, bacioni!





Intervista a cura di:
Irene Bavecchi

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