Koolmorf Widesen: Melodies Fork Now [2009]


Il secondo album di questo piccolo genio dell'elettronica classe 1987, acclamato a livello nazionale, ma che pare riscontrare plausi maggiori all'estero (grazie Italia per non essere mai pronta e per premiare sempre gli immeritevoli) riprende quel discorso fatto di elettronica e reminescenze al neon che canzoni come Sea Breeze e Reflexionimoktober avevano solo iniziato, ma che vedono qui la loro più degna conclusione e perfezionamento. Su note acide e sottili il giovane e talentuoso musicista realizza un lavoro dalle geometrie perfette, spigolose e veloci dove servono (7 Rockets) il tutto mescolato in un calderone drill'n'bass dalle ritmiche serrate dove ogni elemento è ben studiato per intrappolare l'ascoltatore, il pittore disegna un quadro astratto in cui l'avampiano non è mai più importante dello sfondo: la logica ferrea e ogni tanto ostica dell'elettronica intesa come spazio di alienazione metafisica (per i più finalizzata a concludersi in un mesto headbanging, passatemi il termine, con le pupille dilatate) si scioglie in un panorama di chiaroscuri, di forti contrasti tra luci e ombre (si prenda a esempio la dualità non scontata velocità/lentezza, malinconia/libertà con cui è strutturato l'intero disco) in cui si perde la coscienza del semplice ascolto e ci si immedesima in una serie di note allucinogene, a tratti psichedeliche, dove l'elemento fortemente dark è solo una piccola parte di un insieme più ampio di ispirazioni stilistiche che vedono in questo LP la loro celebrazione. In un soffio ci troviamo così a passare da ritmiche eteree a note veloci come un movimento di ciglia (The Cowboy), scivolando su pentagrammi oscuri e plumbei, tra sviolinate (Doppelgängerr), rapidi percorsi su un timido pianoforte accompagnati dal sound meccanico e robotico di una macchina da scrivere (A Liar Saw it Tony + a Trial Swan I Toy) e atmosfere distese e 'classicheggianti' che tanto ci ricordano un certo Selected Ambient Works 85-92, il quale avrebbe potuto benissimo ospitare tra le sue fila le tracce di questo album, senza obiezioni. In sostanza Melodies Fork Now è un lavoro completo, maturo e stimolante di un artista che tesse ricami elettrici e che sembra mangiare bpm a colazione da quando è nato.

Recensione a cura di:
Tommi 'Jena' Fantoni




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