Nuisance come tormento, seccatura, fastidio. È senz'altro questo il mood che vogliono tratteggiare Maria Greta Pezzente (chitarra elettrica e voce) e Jonathan Tomasello (batteria) in poco più di otto minuti di musica. Poco più di quarant'anni in due, la band pistoiese propone un garage-alt-punk a tinte forti, in cui mezzi e strumentazione sono ridotti all'osso ma compensati da una forte carica espressionista che coglie nel segno.
L'EP è composto da due soli brani (o tre, essendo il secondo una sorta di mini suite), nei quali si insinuano arpeggi sinistri, squarciati da schitarrate a corde aperte e sostenuti da un drumming sicuro ed incessante, il tutto memore, senza esserne un calco, della lezione sonicyouthiana, in primis per via dell'uso ipnotico della dissonanza. Sebbene la registrazione risulti fin troppo composta rispetto alle esibizioni dal vivo, in cui la voce fa dell'antimelodia un punto di forza e la chitarra rode letteralmente le certezze dello spettatore, il risultato è convincente e vagamente inquietante. I testi della cantante, infatti, narrano di piaceri – carnali e non - solo sfiorati, da cui il protagonista è escluso senza possibilità di redenzione, conferendo al tutto umori concretissimi e metafisici al tempo stesso e rifuggendo da più di un luogo comune e dal maledettismo più facile. Segno che a vent'anni se ne possono già aver viste tante e che la realizzazione dei desideri rimane pia illusione. Si attendono prove sulla lunga distanza, ma la prima uscita lascia ben sperare.
Recensione a cura di:
Francesco D'Elia
Grandissimi!
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