Blue Popsicle: Nuda Veritas [2011]

Tensione positiva mentre ascolto il nuovo lavoro dei Blue Popsicle, uscito in questi primi di Agosto 2011. 

I suddetti (adrenalinici) ventenni  attraverso 15 minuti circa sciorinano schitarrate da allarme antiaereo e drumming che evitano accuratamente il virtuosismo puntando verso stringate battute in punk style. Si divertono e fanno divertire mediante una costante ricerca della melodia vincente, del ritornello definitivo: un'attenzione armonica guidata prevalentemente dalla voce di Filippo Santini in primis e che rende Nuda Veritas un lavoro accattivante e genuino. Un prodotto contraddistinto fin dal suo primo ascolto per l'irruenza dell'impatto sonoro e per il susseguirsi di un pugno di tracce credibili e catchy,  almeno quanto basta a rapire per alcuni minuti le orecchie degli ascoltatori. Il pezzo che apre le danze, Some Kind of Creep, rappresenta il manifesto di questa poetica indie-pop tutta Blue Popsicle e non è scontato definirlo come  l'elemento più trascinante e carismatico di questa Nuda Veritas. Cosmo Girl con l'iniziale incedere della batteria si veste di tinte à la NOFX  per poi sciogliersi nei tiratissimi riff delle chitarre che continuamente s'intrecciano formando trame sonore di sicuro impatto. Si passa poi per Brightest, la storia di un amore perduto, in cui ancora una volta le influenze brit anni '90 si fanno sentire, riadattate secondo il linguaggio schietto e omogeneo che connota l'EP, rendendo la singola traccia parte di un tutto omogeneo e continuo. A concludere il discorso ci pensa The Rotten Age, il racconto di chi ha passato tutta una vita immerso nei rimpianti e che si sta giocando a carte i suoi ultimi anni. La release del giovane quintetto fiorentino prodotta a metà con Leo Magnolfi (Malfunk, Prozac +, Sick Tamburo), registrata e missata presso l' El-Sop Recording Studio di Sesto Fiorentino, non concede un attimo di respiro e dimostra come il gruppo abbia finalmente trovato la buona strada per una giusta maturità musicale.

Recensione a cura di:
Giovanni Sart