Bad Apple Sons Recording Sessions # 1


I Bad Apple Sons, per chi non li conoscesse, sono uno dei gruppi fiorentini più interessanti e incendiari sul palco, chi li ha visti almeno una volta live sa di cosa stiamo parlando: il loro ultimo disco è un connubio perfetto di colori noisy e tinte acide (lo potete trovare recensito qui), ma ha ormai qualche annetto e, giustamente, la band è pronta per andare avanti e registrare i nuovi pezzi. Lo fanno proprio in questi giorni, al West Link Studio di Pisa, sotto la produzione artistica di Paolo Mauri (già fonico e producer di Afterhours, Massimo Volume...). Chiusi nello studio per quattro giorni, faranno sentire la loro voce e i loro pensieri, oltre che sul facebook ufficiale, anche qui tra le "pagine" del vostro affezionato FU! Un piccolo diario di viaggio, uno sguardo all'interno della band stessa, impegnata in questa full immersion di registrazione, suoni e amicizia.

 # 1

Tra i campi della campagna pisana, con impegno, serietà e gioia giocosa, i Bad Apple Sons iniziano il periodo di registrazione. Arrivo in serata, montaggio, le prime bestemmie, la fame, il freddo, la speranza e la politica. L'amore, la passione, la resurrezione. Cucina, mixer, strumenti, letto e cesso nello spazio vitale di quindici metri. Un eremitaggio di qualità.
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La sveglia è complessa; nubi grigie e bigie, freddo, sonno improvvisamente arretrato. Per Lee j è anche peggio, visto che deve presentarsi alle 8 sulla sua batteria a raffinare i suoni prima delle take. Colazione tra le fabbriche di Cascina. Il gusto industrial è scomodo, e spesso offre brioche di scarsa qualità. Alle nove e mezza siamo abbastanza pronti. In realtà Paolo (Mauri, il produttore stacanovista alto e cavernoso, con un'idea di disciplina del lavoro che stiamo iniziando ad assorbire solo ora) è già al lavoro dalle 7.30. Bisogna allinearci per amor proprio. Disciplina. Iniziamo a sparare take del nostro futuro singolo. Ed ecco le beghe da studio, così classiche e familiari da ricordare la cagna del vicino che abbaia sempre quando scassa di più i maroni. Un canale? Forse è il cavo. Perché perde potenza il segnale della cassa? Dove cazzo è il chitarrista? Et cetera. Ci districhiamo tra il suono assordante dei feedback di David e delle bestemmie di Paolo e Lee j (spesso all'unisono). Maciniamo. La trattoria La Grotta di Cascina offre un menu a dieci euro con primo secondo vino caffè e acqua di eccellente qualità. Impensabile per Firenze. Si torna e si conclude il singolo.Perché un'altra "Friction" è possibile.





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