Bad Apple Sons Recording Sessions # 2



Bad Apple Sons, per chi non li conoscesse, sono uno dei gruppi fiorentini più interessanti e incendiari sul palco, chi li ha visti almeno una volta live sa di cosa stiamo parlando: il loro ultimo disco è un connubio perfetto di colori noisy e tinte acide (lo potete trovare recensito qui), ma ha ormai qualche annetto e, giustamente, la band è pronta per andare avanti e registrare i nuovi pezzi. Lo fanno proprio in questi giorni, al West Link Studio di Pisa, sotto la produzione artistica di Paolo Mauri (già fonico e producer di Afterhours, Massimo Volume...). Chiusi nello studio per quattro giorni, faranno sentire la loro voce e i loro pensieri, oltre che sul facebook ufficiale, anche qui tra le "pagine" del vostro affezionato FU! Un piccolo diario di viaggio, uno sguardo all'interno della band stessa, impegnata in questa full immersion di registrazione, suoni e amicizia.



# 2

È stato difficile accogliere una così ferrea etica del lavoro "di gruppo" come quella che abbiamo imparato ad assumere in questi ultimi tre mesi: le levatacce, i sacrifici personali, le beghe con gli ineluttabili impegni lavorativi hanno messo a dura prova le nostre capacità di focalizzare un obiettivo che fino a qualche giorno fa sembrava un puntino microscopico stagliato su un orizzonte potenzialmente infinito. Eppure, se inizialmente la nostra rinnovata condotta è stata foriera di una pericolosa frustrazione incipiente, solo dopo questi tre giorni abbiamo capito come quella fatica e quegli sforzi ci siano stati provvidenziali e determinanti. Nel giro di una manciata di ore pomeridiane, infatti, le ossature dei primi quattro pezzi del nuovo album che ci eravamo stabiliti di chiudere entro l'indomani, erano già concluse; e non certo per una fortuita serie di casi o combinazioni cosmiche (per inciso, la posizione geografica del West Link Studio si presta perfettamente ai più occulti calcoli cabalistici, in quanto si trova nel crocevia esatto tra i tre venti maggiori del centro Italia, tramontana, libeccio e maestrale - non a caso la zona è conosciuta col nome di Spazzavento, denominazione degna del migliore ciclo fantasy). Alle 18 di martedì, con un'intera giornata davanti a noi, le sezioni ritmiche e le prime chitarre di Tempest, Sandokan, Aprile Santo e Caro/Gentile (nomi assolutamente provvisori ma che, già lo sappiamo, si stabiliranno permanentemente nella nostra vulgata) sono già pronte per essere editate (ben poco in realtà, vista l'inaspettata preparazione con cui ci siamo presentati a queste prime sessioni). Pausa caffè e poi è il momento delle sorprese: nei Bad Apple Sons compaiono misteriose chitarre acustiche e fiati orientali (duduk, per la precisione) orchestrati magistralmente dal nostro batterista e, da oggi, per così dire, dudukista. Le soddisfazioni arrivano presto con il primo ascolto dietro il banco insieme a Paolo e agli instancabili "Alessandri" (l'uno meglio conosciuto come Ovi, l'altro storico bassista del gruppo hc Raw Power): abbiamo un suono, un nostro sound riconoscibile e definito, una sensazione che nel passato è stata sempre piuttosto vaga ed incerta, soprattutto in sede di registrazione. Siamo tanto provati quanto contenti. Prime, convincenti voci e poi a letto (lo studio dispone di un confortevole appartamentino adibito a foresteria, segnato dal tempo e dal passaggio di molti gruppi - ne è prova l'innumerevole quantità di adesivi affissi su tutte le superfici possibili, dai fornelli allo specchio del bagno, Criminal Jokers, Disquieted By, Casanovas, solo per citarne alcuni). La levataccia questa volta spetterà ad Andrea per dei loop di basso. Ore 8:00, siamo instancabili. Buonanotte e a domani.



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