Two More Canvases : Two More Canvases [2013]

Ci vuole poco per notare che questi giovanissimi ragazzi (età media 17-19) hanno sicuramente tutti i numeri per avere un posto di riguardo nel panorama indie rock nostrano. Il loro EP di esordio "Two More Canvases" scorre benissimo: non ha nessuna pretesa, molto chiaro a livello di strutture armoniche di melodie e arrangiamenti. Le tracce filano con naturalezza una dietro l'altra, governate da una pasta sonora molto sporca e dalle tinte vintage (in certi tratti sembra la registrazione di un live). Chitarra sempre distorta che preferisce grandi pennate ignoranti piuttosto che assoli epici, basso continuo e avvolgente, batteria con un gran tiro che non cade troppo spesso nella banalità del “due mani” sul charleston, tipico del genere. La voce di Yuri Salihi, sofferta e sorprendentemente matura come timbro, si affianca benissimo al resto della band, regalando complessivamente un suono quadrato ed efficacie, che ricorda i Bloc Party e i primi Strokes.  Mettendo da parte le lodi, sembrano eccessivi i cinque minuti di Unclean Babe e di Desirée, i quali vanno a costituire una durata inappropriata rispetto all'orecchiabilità dei pezzi; risulta anche piuttosto marginale il ruolo delle tastiere a livello globale. Scelta di una cifra stilistica ben precisa? forse, ma forse si poteva osare di più in quella direzione. L'unico particolare che manca a questa giovanissima band potrebbe forse essere un po' di originalità e sfrontatezza, caratteristiche che solitamente si sprecano in età adolescenziale; ciò nonostante i cinque teen ager hanno assolutamente tutte le carte in regola per distinguersi dalla piattezza del panorama indie rock che pervade a macchia d'olio la Toscana (e non solo) in questi ultimi anni.  "Two More Canvases" è davvero un ottimo lavoro, piacevole all'ascolto e di spessore notevole, tutto ciò rapportato, ovviamente, all'età dei componenti della band.
Recensione a cura di:
Giacomo Rapisardi

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