Kill The Nice Guy: This Is A Toy For A Child - This Is A Toy For A Man [2008]


Uno dei pochi power (nel vero senso della parola) trio più che decenti della scena underground fiorentina. Questo EP è una piccola gemma per tutti gli appassionati del post-punk e della white noise più aggressiva e per tutti coloro che ancora si ascoltano innamorati i vecchi album dei Sonic Youth e sorridono al post-hardcore indipendente dei Fugazi. Le sei tracce sono una continua cavalcata tra lande di metallo pulito, senza sbafature: ogni cosa è al suo posto, la chitarra viaggia su scratch che perforano le orecchie mentre il basso esegue riff killer come tuoni improvvisi reggendo egregiamente un cantato tutto femminile e più volte effettato, un po' sporco come le nuvole cariche di tempesta. Ed è in quest'atmosfera elettrica che ci si immagina a correre inseguiti da spettri di ferro, mentre ogni singola canzone scorre rapida e leggera nonostante la pesantezza del sound. I vincitori del Rock Contest 2007 sanno il fatto loro. Impongono la loro musica e nessuno può farci nulla, anzi è grato di essere travolto da questa nebbia di suono che non fa andare oltre. Nonostante le sonorità rudi e malvagie di cui si tinge l'EP si riesce a vedere, non troppo in lontananza, una sottile poesia che lega ogni traccia e che trova nella voce di Marianna (dolce all'occorrenza, come quella di una stranamente rilassata Karen O) una sorta di tenerezza 'pop' che non guasta assolutamente, ma che enfatizza maggiormente e dona luce a quella tempesta sonica che infuria fin dai primi secondi della pseudo-hit Lula, in cui una risata beffarda sembra prendersi gioco di tutte quelle note scontate e banali che non trovano posto tra i Kill The Nice Guy. E allora i tre toscani mettono da parte ogni riserbo e superflua timidezza per proporci questo piccolo (capo)lavoro in cui le dita si muovo agili come le zampe di un ragno ambizioso sulle corde del basso e della chitarra, dove la batteria trova la complicità delle pelli nella ricerca di un suono potente e cupo e in cui la voce, citofonata e non, si adagia su ritornelli assassini dei quali è impossibile restare delusi. In realtà le parole a poco servono per descrivere un EP che comunque si commenta da solo, perciò tutti in religioso silenzio per questa demo in cui le note squarciano la mediocrità come affilati rasoi.

Recensione a cura di:
Tommaso Fantoni




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